Sono tanti i prodotti tipici della cucina locale emiliana, tutti deliziosi e golosi, ma ve n’è uno molto particolare, che ruba il cuore di qualsiasi assaggiatore.
Stiamo parlando dell’aceto balsamico di Ravarino.
Aceto balsamico di Ravarino: La produzione
La produzione aceto balsamico a Ravarino prevede l’utilizzo di materie prime altamente selezionate.
Le uve coinvolte della realizzazione di questo prodotto hanno un’alta qualità, comprovata da apposite certificazioni e solo solitamente coltivate nel territorio modenese.
Il tutto parte dalla lavorazione del mosto di uva cotto, che passando per una lenta acetificazione, diventa sempre più concentrato.
Sarà inutile dire che ogni fase di lavorazione viene controllata al fine d’immettere in commercio solo prodotti genuini.
Per gli amanti delle esperienze interattive culinarie, sarà interessante sapere che nel territorio di Ravarino è solito imbattersi in veri e proprio percorsi gastronomici a base di aceto.
Non solo, esistono tantissime iniziative ideate per far scendere i turisti nel bello della produzione dell’aceto.
In queste occasioni i visitatori vedranno con i loro occhi quali sono le fasi necessarie per passare dal mosto d’uva, all’aceto.
Queste iniziative permettono al consumatore finale di avere un quadro chiaro di quello che solitamente mettono sulle proprie tavole, permettendo anche di fornire loro un feedback diretto, circa il gusto degli aceti.
Differenza tra aceto balsamico e aceto tradizionale
Quanti conoscono nel dettaglio le differenze che intercorrono tra l’aceto balsamico e quello tradizionale?
Andiamo a scoprirle!
Aceto e aceto balsamico sono entrambi dei condimenti, che differiscono sia dal punto di vista della produzione che da quello del sapore.
A livello di utilizzo, servono per cucinare e/o impreziosire piatti diversi, anche se molti cuochi professionisti potrebbero non essere troppo d’accordo con noi.
In linea generale, l’aceto tradizionale è parte integrante dell’aceto balsamico.
Non a caso per la produzione dell’aceto balsamico è richiesto più tempo.
Degli aceti balsamici, solitamente se ne identificano due tipologie: aceto balsamico Modena IGP, cioè d’indicazione geografica protetta e aceto balsamico DOP, ovvero di denominazione di origine protetta.
L’aceto tradizionale nasce dalla fermentazione di materie prime come uva, mele, unita a colture di batteri dell’aceto.
Il composto viene lasciato a riposare in un luogo privo di luce e umidità per circa 30 giorni, al termine dei quali si trasformerà in aceto.
La produzione per l’aceto balsamico è molto similare a quella dell’aceto classico ma differisce per alcuni ingredienti e tempistiche di fermentazione.
Ecco quindi che vi abbiamo appena parlato di un prodotto prezioso, utilizzato non solo come condimento ma anche come ingrediente portentoso di tantissime ricette.
Siamo sicuri che una volta provata la variante ravarina, non potrete più fare a meno di ripetere l’acquisto.
A questo punto non vi resta che… correre a comprarne subito una confezione!